Il bambino, qualunque cosa faccia, è convinto di fare la cosa giusta, per quanto fallaci siano le sue ragioni o ingannevole la sua valutazione della situazione.
Perciò, quando lo rimproveriamo, dobbiamo avere cura di chiarirgli sempre come anche noi siamo convinti che, se ha agito in quel modo, è perchè, secondo lui, era giustificato farlo.
Questo è l'unico modo di impostare la discussione che gli consenta di stare a sentire con una disposizione d'animo positiva.
La condotta di nostro figlio potrà irritarci, ma la voce della ragione, per quanto insistente, è poco più di un bisbiglio, mentre il clamore delle emozioni è spesso molto forte, così forte da coprire ogni altra voce.
E lo è soprattutto durante l'infanzia.
La voce della ragione va coltivata con grande cura e va resa attraente per i bambini, in modo che la possano udire anche se è solo un bisbiglio.
Con i bambini urlare non serve a molto: forse si spaventeranno e ubbidiranno, ma sanno benissimo che non è quella la voce della ragione.
Il nostro compito è di creare le condizioni in cui la voce della ragione possa essere udita e seguita.